mercoledì 7 novembre 2012

Suo maestà il re indirizza un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde

Suo maestà il re indirizza un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde



07/11/2012







Il Marocco chiama alla mobilizzazione internazionale per porre fine al dramma sopportato dai nostri bambini a Tindouf, sul territorio algerino



Suo maestà il Re Mohammed VI, che Dio lo assista, ha indirizzato, martedì sera, un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde.



Suo maestà il re ha ribadito in questa occasione, che il regno tiene con forza alla prosecuzione del processo di regolamento sulla base ''di spirito di consenso positivo, come incarnato dall'iniziativa marocchina d'autonomia'' e ''sulla base fin da costanti ed obiettivi dei negoziati, come definiti dal consiglio di sicurezza e così come li sono stati confermati da sua Eccellenza Sig. Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.''



Il sovrano, d'altra parte, ha chiamato la Comunità internazionale e l'Algeria a porre fine al dramma sopportato dagli abitanti dei campi di Tindouf, che rinnova il richiamo all'alto commissariato ai profughi per procedere alla registrazione ed al censimento di quest'abitanti.



Suo maestà il re Mohammed VI ha rinnovato l'impegno a favore dell'applicazione della regionalizzazione avanzata, ''cominciando, in primo luogo, dalle nostre province del Sud, nei confronti della possibilità che offre alle popolazioni di partecipare alla gestione dei loro affari locali e contribuire allo sviluppo umano integrato e duraturo.''



In ciò che segue il testo integrale del discorso reale:



''Elogio a Dio.



Preghiera e pace sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni.



Caro popolo,



Commemoriamo oggi con un grande orgoglio il 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde, poiché non si tratta soltanto di celebrare un'epopea nazionale che ha incarnato il comportamento civilizzato adottato dal Marocco per il recupero di suo Sahara, ma egli è presa in considerazione anche la realizzazione storica per eccellenza, nella quale attingiamo in modo permanente i valori di patriottismo. Evoca per noi la simbiosi perfetta che collega il trono ed il popolo, come pure l'unanimità senza difetto che si è forgiato attorno alle costanti ed alle sacralità della nazione.



Fedele al giuramento immutabile della Marcia Verde, proseguiamo con fiducia e determinazione la dinamica che ha impegnato, e che è incessantemente rinnovata, per consolidare e consolidare il nostro modello societario voluto ed adottato da tutti i Marocchini.



Grazie sono rese a Dio, il nostro paese ha potuto iscrivere al suo attivo importanti realizzazioni. Frutta delle riforme politiche ed istituzionali sostanziali e profonde che abbiamo avviato con una volontà sincera, in qualsiasi coscienza ed in qualsiasi responsabilità, queste realizzazioni sono anche la conclusione di cantieri che strutturano che abbiamo messo in opera e di iniziative ambiziose che abbiamo lanciato per consolidare la coesione sociale, e garantire ai nostri concittadini le condizioni di una vita libera e degna, perfettamente in fase con le aspirazioni legittime del nostro fedele popolo .



Quest'opzione giudiziosa ha raccolto l'adesione unanime del popolo marocchino che si è interamente investito nel processo di riforme che conduciamo, che ribadiscono così la sua grande fiducia nelle sue istituzioni nazionali ed i suoi orientamenti strategici. Questo appare chiaramente attraverso le realizzazioni principali accumulate dal nostro paese, in particolare la consacrazione dell'alternativa democratica tra la maggioranza e l'opposizione, alternativa che il Marocco conosce dal 1997 e che si iscrive nel quadro di una pratica politica naturale e di una dinamica in movimento perpetuo. Si inserisce anche in un passo prospettivo ed una visione chiara e lucida tanto riguardo ai cittadini che per ciò che sono stati ed insiemi che il nostro paese conta come partner.



A tale riguardo, impegniamo tutti gli attori ed i responsabili, nelle varie istituzioni, a mostrarsi all'altezza delle responsabilità di cui sono responsabile.



Oltre all'esecutivo ed il potere giudiziario, richiediamo tutte le istanze elette, tenendo presente ogni livello, a costringersi in modo permanente al nuovo concetto d'autorità, in tutte le sue dimensioni e le sue ramificazioni. Poiché, infatti, l'eletto deve essere al servizio del cittadino, issarsi al livello della fiducia che ha messo in lui, e di oltrepassare le considerazioni personali o categoriali strette.



Caro popolo,



L'iniziativa giudiziosa di conferire al Sahara marocchino un'autonomia nel quadro della sovranità del regno, della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale, costituisce una svolta importante nel processo di regolamento definitivo di questo conflitto regionale artificiale, nella misura in cui accorda a tutte le popolazioni della regione una grande latitudine per gestire i loro affari locali, nel rispetto delle loro specificità culturali.



Tuttavia, la dinamica che quest'iniziativa audacIa ha impegnato mettendo in marcia un nuovo processo di negoziati, non è arrivata, finora, alla soluzione politica consensuale e definitiva scontata, in mancanza di volontà sincera delle altre parti che persistono nei loro maneggi ed i loro stratagemmi ostruzionisti.



Nonostante queste manovre disperate, il Marocco ribadisce la sua volontà di fare avanzare questo processo sulla base fin da costanti e degli obiettivi dei negoziati, come definiti dal consiglio di sicurezza e così come li sono stati confermati da sua Eccellenza Sig.Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.



È per questo che il Marocco tiene a sottolineare la necessità di costringersi ai parametri di ricerca di un regolamento, e soprattutto, di dare prova di realismo e di spirito di consenso positivo, come incarnato dall'iniziativa marocchina d'autonomia che usufruisce di un sostegno che cresce da parte della Comunità internazionale.



Nello stesso contesto, vogliamo ricordare la posizione chiara, espressa recentemente dal signor Segretario generale delle Nazioni Unite, che sottolinea che spetta alle Nazioni Unite, nel quadro delle loro missioni, e parallelamente alla prosecuzione del processo di negoziato, incoraggiare lo sviluppo delle relazioni maroco-algerine, il cui Marocco non cessa di chiamare alla normalizzazione, compresa l'apertura delle frontiere, conformemente ai desideri di un certo numero di paesi e di organizzazioni internazionali.



Parallelamente, il Marocco chiama ad una forte implicazione della Comunità internazionale per porre fine al dramma sopportato dai nostri bambini a Tindouf, all'interno del territorio algerino, dove imperversano, in tutta la loro crudeltà, la repressione, la coercizione, la disperazione e le privazioni, in violazione ovvia dei diritti umani più elementari.



A tale riguardo, ribadiamo il nostro chiamata all'alto commissariato ai profughi perché, ai sensi delle responsabilità che gli spettano in materia di protezione, e tenuto conto degli impegni internazionali dell'Algeria come paese ospite, proceda alla registrazione ed al censimento della popolazione dei campi, conformemente alle risoluzioni del consiglio di sicurezza del 2011 ed il 2012.



Caro popolo,



Il nuovo ordine magrebino al quale abbiamo richiesto l'anno scorso, diventa oggi più che mai una necessità imperiosa che occorre trasformare in una realtà effettiva e tangibile, in previsione della costruzione della casa maghrebina comune.



Ciò induce per i cinque stati magrebini il dovere di impegnarsi a rompere con l'immobilismo che ipoteca il futuro dell'Unione maghrebina, e che ne fa già il progetto d'integrazione regionale meno avanzato sulla scala del continente africano.



Ciò impone dunque di operare francamente ed in buona fede alla messa a punto di meccanismi di solidarietà, di complementarità e d'integrazione, tale da rispondere alle aspirazioni dei nostri popoli fratelli e liberare le loro energie. Questi meccanismi dovrebbero favorire la valorizzazione e lo sfruttamento delle potenzialità comuni dei nostri popoli, come pure la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali. Permetterebbero inoltre di stimolare la crescita e la creazione di ricchezze e garantire la sicurezza collettiva.



Il Marocco continuerà a rafforzare le sue relazioni con i paesi africani fratelli tanto a livello bilaterale che regionale, nonostante l'ostinazione di alcuni da accamparsi su una posizione anacronistica che si fonda su tesi sterili ed inapplicabili, che ignora o che contrasta così le evoluzioni oggettive che conosce la cartella del Sahara Marocchino.



Parallelamente, il Marocco, sulla base della sua fede incrollabile nella precisione della sua causa e la pertinenza dei suoi orientamenti e stando consapevole interamente del dovere che gli spetta riguardo alle popolazioni del suo Sahara, non permetterà in alcun modo e sotto nessun pretesto soltanto la sorte del suo Sahara cioè tributario dei calcoli e delle manovre basse delle altre parti. È per questo che proseguiremo i processi di sviluppo e d'ammodernamento in corso nel nostro Sahara, con più costanza e determinazione.



A tale riguardo, ribadiamo il nostro impegno da attuare la regionalizzazione avanzata, cominciando, in primo luogo, dalle nostre province del Sud, nei confronti della possibilità che offre alle popolazioni di partecipare alla gestione dei loro affari locali e contribuire allo sviluppo umano integrato e duraturo. Inoltre, crea un clima mobilizzatore portato da una dinamica societaria promettente che favorisce la nascita di nuove elite, in particolare fra le donne ed i giovani, nel quadro di un'alternativa democratica aperta al potere.



Nello stesso ordine di idee, teniamo a salutare l'importanza dei cantieri multipli di sviluppo, lanciati globale a profitto delle popolazioni della regione. Sottoliniamo nuovamente la necessità di rafforzarli e insufflare loro una nuova dinamica in base alle prospettive ambiziose che si aprono grazie ai progetti che strutturano in via di realizzazione, di programmazione o di valutazione.



A tale riguardo, chiamiamo all'elaborazione di un modello di sviluppo regionale integrato e rigoroso, essendo applicato ad una scala più ampia possibile e che mira a creare una sinergia ed una complementarità tra i programmi settoriali. Poiché si tratta di raccogliere le varie sfide che la regione affronta e di favorire la predisposizione di un sistema economico regionale, che sia favorevole alla crescita ed alla creazione di ricchezze e generatore di occupazioni, in particolare a profitto dei giovani.



Per garantire le condizioni di successo di questo progetto ambizioso, ed di questo a disposizione del Consiglio economico, sociale ed ambientale in termini di competenze, di attribuzioni e di composizione plurale, è più atto a garantire la preparazione secondo un approccio che permette la partecipazione delle popolazioni interessate ed il contributo di tutti gli attori nazionali.



Caro popolo,



Proseguendo instancabilmente l'azione che conduciamo in attesa di garantire più progressi e sviluppi economici, sociale e culturale alle nostre province del Sud, ribadiamo con forza la nostra fedeltà al giuramento della Marcia Verde, restando fermamente attaccati all'integrità territoriale del regno, alla sua sovranità piena ed intera ed alle sue costanti incoronate e perseverando nella costruzione del Marocco dell'unità, del progresso e della prosperità.



È il migliore impegno di fedeltà alla memoria dell'artigiano della Marcia Verde, nostro venerato padre, suo maestà il re, Hassan II, che Dio abbia il suo cuore, ed a quella dei martiri dell'integrità territoriale.



Cogliamo quest'occasione commemorativa per rendere omaggio alle nostre forze dell'esercito reale, la polizia reale, le forze ausiliarie, la sicurezza nazionale, l'amministrazione territoriale e la protezione civile, in particolare quelli dei loro membri che sono disposti nelle nostre province sahariane, e di cui salutiamo la mobilizzazione costante per vegliare alla sicurezza e la stabilità della patria, come pure la devozione nella difesa della sua integrità.



''Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh''.














Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com

martedì 2 ottobre 2012

S.M. il re indirizza un discorso al 67esima sessione dell'assemblea generale dell'ONU


 
S.M. il re indirizza un discorso al 67esima sessione dell'assemblea generale dell'ONU

01/10/2012





Il Marocco proseguirà la sua cooperazione con il Minurso, sulla base del mandato che gli è stato assegnato senza modifica, né nella sua natura, né nel suo contenuto



Sua maestà il Re Mohammed VI, ha indirizzato venerdì un discorso al 67esima sessione dell'assemblea generale dell'ONU. Dopo avere evocato il ruolo e le missioni che spettano alle Nazioni Unite e fra cui il regno è destinatario, il discorso reale evoca la questione del Sahara.



Segnala a tale riguardo che ''il Marocco rimane impegnato e pronto a negoziare sulla base fin da regole stabilite e sovente ribadite dal consiglio di sicurezza, e partire dall'iniziativa d'autonomia che la Comunità internazionale considera come seria, realistica e credibile''.



Per quanto riguarda il Minurso, il Marocco ''proseguirà la sua cooperazione costruttiva con il Minurso, sulla base del mandato che gli è stato assegnato dal consiglio di sicurezza e che non subirà alcuna modifica, né nella sua natura, né nel suo contenuto''.



In ciò che segue il testo integrale del discorso reale di cui lettura è stata data da S.A.R il principe Moulay Rachid, che rappresenta il sovrano ai lavori di questa sessione:



''Elogio a Dio, preghiera e pace sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni,



signor Presidente, maestà, Altezze, eccellenze, signore, signori,



vorrei, innanzitutto, indirizzare le mie congratulazioni più calorose al signor Presidente, in occasione della sua adesione alla presidenza della presente sessione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite.



È una prova della stima portata al vostro paese ed un riconoscimento dell'esperienza ricca diplomatica che è al vostro attivo. Tengo anche a salutare gli sforzi fatti dal vostro predecessore, Signor Nasser Al Nasser, come pure le realizzazioni che ha compiuto nel corso dell'anno passato. Mi rallegro anche per l'azione sostenuta che conduce sua Eccellenza Signor Ban Ki-moon, il segretario generale della nostra organizzazione, e della sua rapida reattività alle crisi.



Saluto, allo stesso titolo, le iniziative che prende per permettere alle Nazioni Unite di raccogliere le sfide crescenti che conosce il mondo.



Signor Presidente,



La realtà internazionale oggi è caratterizzata da cambiamenti così importanti come rapidi, la cui principale manifestazione è la persistenza della crisi economica mondiale, con le sue numerose ramificazioni e la moltiplicazione dei focolari di tensione, delle vertenze politiche e dei conflitti armati.



A queste costrizioni si aggiungono sfide globali così complesse che superano le frontiere e le possibilità degli stati. Sono in particolare le sfide dello sviluppo sostenibile, della tutela dell'ambiente, del rispetto dei diritti dell'uomo, dell'aumento del terrorismo internazionale e del crimine organizzato di ogni specie. Di fronte a queste trasformazioni ancora all'opera, dobbiamo, come Stati membri, mettere a disposizione delle Nazioni Unite i mezzi necessari per affrontare le sfide summenzionate. Occorrerà, a questo scopo, allargare gli orizzonti dell'organizzazione, rinnovare il suo modo d'azione, pur preservando i suoi principi ed i suoi obiettivi, perché possa affermarsi come attore che opera per una gestione politica efficiente, e come strumento di gestione economica equa.



Signor Presidente,



Il regno del Marocco fa la sua la vostra volontà di attribuire tutta l'importanza richiesta nel regolamento dei conflitti con i mezzi pacifici. Saluta la decisione di mettere la sessione attuale dell'assemblea generale sotto il tema del consolidamento di questo principio cardinale della carta delle Nazioni Unite.



La realizzazione della pace e della sicurezza internazionale resta consustanziale alla missione storica attribuita alle Nazioni Unite. Infatti, lo spiegamento di decine di migliaia di caschi blu in tutte le regioni del mondo per garantire la protezione dei civili e predisporree una piattaforma propizia al dialogo politico tra i protagonisti è la prova di ferro del ruolo vitale che cade alla nostra organizzazione in questo dominio.



Il regno del Marocco è fiero di essere fra i paesi che, molto presto, hanno contribuito alle operazioni di mantenimento della pace. Ha inviato, finora, più di 50.000 membri forze armate reali in varie regioni del mondo, al servizio degli obiettivi nobili delle Nazioni Unite. Il Marocco si farà molto di portare ancora e senza esitazione, il suo contributo alla gestione delle crisi, parallelamente allo sviluppo della diplomazia preventiva.



L'esperienza che le Nazioni Unite hanno accumulato nei paesi in preda a conflitti ha mostrato tutta l'importanza che c'è a garantire il passaggio ordinato e fluido della fase d'instaurazione della pace, a quella del suo consolidamento. È dunque imperativo di soddisfare le necessità insistenti di questa fase critica, sotto pena di vedere del paese, o tutta la regione interessata dal conflitto, affondare nuovamente nella violenza e la divisione.



Signor Presidente,



Il continente africano ha conosciuto, nel corso dell'anno passato, un grave deterioramento della situazione in alcune regioni, in particolare quella del Sahel e del Sahara, in seguito agli atti criminali, terroristici e secessionisti che minacciano ormai la loro stabilità.



La repubblica del Mali sorella è in presa con eventi che mettono nel pericolo la sua integrità territoriale, la sua unità nazionale e la sicurezza dei suoi territori. Nonostante gli sforzi sinceri che fanno gli stati della regione, cui il Marocco, come pure la Comunità economica degli stati dell'Africa dell'Ovest, il contributo delle Nazioni Unite rimane necessario per creare un consenso nazionale, che permette di superare la crisi politica e affrontare la spinta separatista nel Nord. Di qui l'imperativo di uno sforzo concentrato ed indipendente da parte della nostra organizzazione. A questo proposito, tengo a ribadire ai nostri fratelli del Mali l'impegno del Marocco da continuare a fornire loro aiuto e sostegno efficace per fare giungere il processo politico e garantire la preservazione della loro unità nazionale e l'integrità territoriale del loro paese.



Parallelamente, il regno del Marocco apprezza al loro valore giusto i progressi sensibili che sono stati registrati in varie regioni del continente africano, soprattutto in Costa d'Avorio e nella repubblica democratica del Congo, in attesa di aprire la via alla riconciliazione nazionale, e ad una pratica politica normale. Il Marocco ribadisce anche il suo impegno fermo da proseguire i programmi di cooperazione e di solidarietà con i paesi africani fratelli, secondo formule rinnovate ed efficienti di cooperazione Sud-Sud al servizio del cittadino africano. I cambiamenti che sono intervenuti nella regione araba traducono la volontà dei popoli interessati di costruire società democratiche dove i diritti dell'uomo sono rispettati ed i cittadini usufruiscono della parità delle opportunità e di una vita degna.



I popoli fratelli della Tunisia, della Libia, dell'Egitto e dello Yemen hanno inaugurato un'era nuova ed hanno superato tappe importanti sulla via della transizione democratica, nonostante un clima politico complesso ed agitato le cui costrizioni comandano che la Comunità internazionale porti sostegno ed assistenza a questi stati. Purtroppo, il popolo siriano continua, da parte sua, a pagare, ogni giorno, del suo sangue, il prezzo della libertà, nella speranza di un cambiamento democratico che permette a tutte le sue componenti di partecipare alle trasformazioni che auspica.



A partire dalla sua posizione di unico membro arabo del consiglio di sicurezza, il Marocco ha apportato un contributo sostanziale alla mobilizzazione di sostegno internazionale a favore delle iniziative e delle risoluzioni della lega araba. Chiama a sforzi concertati ed azioni ferme per portare il regime siriano a mettere un termine alla violenza, e condurre un'operazione di transizione politica che include tutte le sensibilità esistenti, risponde alle aspirazioni del popolo siriano e garantisce l'integrità territoriale e l'unità nazionale della Siria, come pure la stabilità della regione molto intera. Nello stesso tempo, occorre mobilitare le risorse finanziarie necessarie per soddisfare le necessità dei profughi negli stati della vicinanza, e mossi degli interni e ridurre le sofferenze e la tragedia sopportate da questo popolo fratello.



In questo contesto, il Marocco continua a testimoniare la sua solidarietà, fornendo prestazioni mediche quotidiane, sul campo, ai profughi siriani nel regno giordano fratello hachemita. Ma gli sviluppi accelerati che conosce la regione araba possono farci dimenticare la sfida fondamentale cronica soltanto costituisce il regolamento della questione palestinese.



Si noterà a questo proposito che il regno del Marocco chiama alla mobilizzazione del sostegno internazionale a favore dei passi intrapresi dall'autorità nazionale palestinese, in attesa di ottenere lo statuto di Stato non membro. Pertanto, lo considera però di quanto il negoziato è la via più indicata per il recupero dei diritti nazionali legittimi del popolo palestinese e per l'instaurazione di uno Stato palestinese indipendente, di uno solo che tiene, realizzabile a tutti i livelli e vive nella pace e la sicurezza ai lati di Israele.



Aspettiamo dunque dalla Comunità internazionale che cambia approccio per risolvere questa crisi rivedendo il suo modo d'intervento ed i suoi meccanismi d'azione, per riprendere i negoziati diretti non appena possibile, nelle migliori condizioni, con l'impegno ed il patrocinio delle potenze influenti.



Tuttavia, quest'obiettivo può essere raggiunto soltanto mettendo fine alla politica del fatto compiuto. A questo proposito, non abbiamo cessato di fustigare con forza il piano israeliano che mira a giudaizzare Gerusalemme-Est occupata, ad occultare l'identità spiritosa e civilizzazionale e modificare le sue caratteristiche architetturali e demografiche. Ribadiamo dunque che non ci puo essere pace senza Gerusalemme-est, come capitale dello Stato palestinese indipendente.



Signor Presidente,



Convinto dell'efficacia e dell'utilità dell'azione regionale comune, il regno del Marocco ha intrapreso iniziative e banco dei contatti bilaterali in previsione dell'operazionalizzazione dell'Unione maghrebina.Infatti, è persuaso della necessità strategica di questo raggruppamento regionale unificatore che risponde alle aspirazioni legittime dei nostri popoli fratelli e che è dettato dalle sfide securitarie ed in materia di sviluppo che si pongono ai nostri cinque stati. Per livellare gli ostacoli suscettibili di ostacolare la volontà di ridare corpo a quest'ambizione maghrebina, il regno del Marocco ha contribuito, con tutta la sincerità e la serietà necessaria, ai negoziati che mirano a trovare una soluzione politica, realistica e negoziata,per la vertenza regionale artificiale suscitata attorno al Sahara Marocchino, soluzione che garantisce la sovranità territoriale e l'unità nazionale del regno, e permette il raggruppamento delle famiglie ed il rispetto delle specificità della popolazione della regione.



Il Marocco rimane impegnato e pronto a negoziare sulla base fin da regole stabilite e sovente ribadite dal consiglio di sicurezza, e partire dall'iniziativa d'autonomia che la Comunità internazionale considera come seria, realistica e credibile. Come proseguirà la sua cooperazione costruttiva con il Minurso, sulla base del mandato che gli è stato assegnato dal consiglio di sicurezza e che non subirà alcuna modifica, né nella sua natura, né nel suo contenuto.



Signor Presidente, maestà, Altezze, eccellenze, signore, signori,



Non posso concludere questo discorso senza evocare la necessità di una lotta collettiva, coordinata ed efficace contro tutte le forme d'estremismo, di odio, e di xenofobia, e contro qualsiasi provocazione o danno alla fede ed alla sensibilità dell'altro, qualunque ne siano gli apparecchi mobili e le manifestazioni.



Di fronte all'aumento di questi fenomeni odiosi ed alle loro ripercussioni drammatiche, gli sforzi che spiega ogni Stato a livello nazionale, per fare faccia, deve integrarsi in una strategia internazionale coordinata, che tiene conto delle iniziative nobili che sono state lanciate, che mobilitano tutti gli organismi delle Nazioni Unite, e che si sostengono su impegni chiari e sulla regolazione e la disseminazione delle migliori pratiche nazionali e regionali in materia. Ci spetta a noi, Stati membri, fornire i mezzi necessari e ribadire la volontà politica di sostenere la nostra organizzazione e riformare le sue strutture ed i suoi mezzi d'intervento, in attesa di fare uno strumento efficace per la realizzazione della pace, la sicurezza e la cooperazione e garantire la diffusione necessaria dei valori di tolleranza e di coesistenza, al servizio dell'umanità molto intera.



''Wassalamou alaîkoum wa rahmatoullahi wa barakatouh''.










Fonti:


Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

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Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

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Il portale delle città del sahara occidentale:

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mercoledì 6 giugno 2012

Amnesty International si ribellò contro l'impunità nei campi di Tindouf

Un direttore dell'AI: "Speriamo di trovare lo stesso spirito d'apertura in Algeria che in Marocco''.
"Amnesty international (AI), che ha sede a Londra, ha protestato,all'occasione della pubblicazione di suo rapporto per 2012, contro l'interdizione d'accesso al territorio algerino compresi i campi del Fronte Polisario a Tindouf, a sud-ovest dell'Algeria, che le autorità impongono all'AI.


Malcolm Smart, direttore del Medio Oriente e l'Africa del nord d'Amnesty International, ha detto in un'intervista con la MAP, "Speriamo trovare lo stesso spirito d'apertura nell'Algeria che troviamo in Marocco ".

Rappresentanti d'Amnisty durante la presentazione della relazione 2012
Il capo di Amnesty mostra "Il governo algerino ci ha informato che a causa di nostri rimproveri sulla situazione in Algeria, non ci è permesso di visitare questo paese per svogere il lavoro d'inchiesta.
"Malcolm Smart ha voluto che Amnesty avesse accesso a tutto il territorio algerino, tra cui i campi di Tindouf in loco, per determinare le violazioni dei diritti dell'uomo, tra cui quelle contro gli emigranti ed altre violazioni gravi.
Ma "il nostro desiderio viene contro il rifiuto delle autorità algerine", ha spiegato, amaro.
Aggiungendo, Malcolm Smart ha spiegato che Amnistia non è disposta ad "accettare accesso limitato in Algeria". Lei vorrebbe "avere accesso a qualsiasi territorio algerino, tra cui i campi di Tindouf", ha insistito, notando che la "piccola divisione" di Amnesty International in Algeria ha trovato "delle difficoltà a lavorare in questo paese."
"Se facciamo un confronto tra il Marocco e l'Algeria, noi possiamo definire chiaramente i punti di differenza, come l'approccio marocchino ha permesso la realizzazione del" molti acquisiti ", ritiene che il capo dell'AI, aggiungendo: "abbiamo fatto queste osservazioni presso le autorità algerine, che non le hanno accettate".
Nel 2010, l'ONG umanitaria è venuta ad una fine di non ricevere nel tentativo di andare in Algeria ad indagare sul caso del dissidente del Polisario, Mustapha Salma. Ex capo della sicurezza del Polisario, Mustapha Salma fu arrestato, torturato per mesi prima di essere espulso per aver sostenuto pubblicamente il piano d'autonomia del Sahara occidentale marocchino.
Sig.Smart ha detto che sua organizzazione ha voluto evocare i casi simili a quella di sig. Mustapha Ould Sidi Mouloud Salma, ricordando che Amnesty ritiene che "il pacifico appoggio al piano d'autonomia (proposto dal Marocco) non può giustificare gli ostacoli alla libertà d'espressione" nei campi di Tindouf.

Dichiarazioni sui diritti dell'uomo del Marocco di funzionari dell'AI


Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
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mercoledì 23 maggio 2012

Il Marocco proseguirà la sua cooperazione con il SG dell'ONU e Minurso



" Il Marocco resterà impegnato, con serietà e buona fede, nelle iniziative e gli sforzi dell'ONU per superare il vicolo cieco e porre fine alla situazione attuale, su base dell'iniziativa d'autonomia e nel rispetto totale della sovranità e dell'integrità territoriale del Regno" , ha indicato il sig. Amrani in risposta ad una domanda alla camera dei rappresentanti sugli sviluppi della questione del Sahara, dopo l'avviso da parte del Marocco del ritiro della sua fiducia all'inviato personale del segretario generale dell'ONU per il Sahara.

" Il Marocco, ha aggiunto, si attaccherà all'attuazione della risoluzione 2044 del Consiglio di sicurezza, che resta grazie agli sforzi della diplomazia marocchina soddisfacente e equilibrata".
Il ministro delegato ha ripetuto che per il Marocco, il Sahara è una " questione della sovranità nazionale e dell'unità territoriale".

Il Marocco, impegnandosi con serietà e buona fede negli sforzi dell'ONU che mirano a trovare una soluzione politica alla questione del Sahara, resta attaccato alla difesa della marocanità di suo Sahara, molto forte in quanto alla legittimità dei suoi diritti e della sua sovranità sulle sue province del sud, ha insistito il sig. Amrani.

Ha precisato che " la diplomazia marocchina, come pure tutte le forze vive della nazione, si sono sempre opposte con fermezza a qualsiasi tentativo di mettere in pericolo gli interessi del regno, così che a qualsiasi deriva o superamento, quale che siano gli autori".


Una sessione nella camera dei rappresentanti nel Parlamento marocchino

Secondo il ministro delegato, la questione del Sahara attraversa attualmente una tappa importante, che ha richiesto una valutazione totale degli sviluppi di questa cartella al livello dell'ONU, la quale valutazione ha mostrato le derive inaccettabili dell'ultima relazione del segretario generale delle Nazioni Unite " chi ha utilizzato per la prima volta una terminologia provocatrice ed ha fatto un'analisi squilibrata della situazione in attesa di denaturare il mandato del MINURSO e politicizzare le sue attività".

" Questa valutazione, ha aggiunto, ha anche fatto emergere una mancanza di prospettiva nella ricerca di una soluzione, dato che le riunioni ed i round si succedono e si somigliano senza alcuno progresso sul fondo, a causa della mancanza di visione e la persistenza di ignorare le questioni sostanziali e sprofondare il processo in questioni marginali lontano dai criteri e parametri stabiliti dalle risoluzioni del consiglio di sicurezza dell'ONU.


Ha così persistito nei suoi rapporti d'affari e le sue iniziative contrarie alla missione che gli ha affidato il segretario generale dell'ONU".

Il ministro delegato presso il ministro degli esteri e la cooperazione ha ribadito che " il Marocco, che si è implicato in modo positivo negli sforzi dell'ONU che mirano a fare giungere il processo politico ed ha partecipato in buona fede al processo di negoziati, continuerà di operare, con la stessa determinazione, in attesa di trovare una soluzione politica, consensuale, realistica e duratura, sulla base della proposta d'autonomia e nel quadro della sua sovranità e della sua integrità territoriale".


Statuto Quo della questione del Sahara nonostante il fatto che i negoziati si seguono



Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
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giovedì 12 aprile 2012

Secondo un giornale elettronico americano: grazie alla direzione del Marocco, l'autonomia al Sahara finirà per trionfare




Secondo un giornale elettronico americano: grazie alla direzione del Marocco, l'autonomia al Sahara finirà per trionfare

11/04/2012

Il piano d'autonomia al Sahara, sotto la sovranità marocchina, finirà per ''trionfare'' grazie alla direzione di cui fatto mostra il Marocco, scritto la pubblicazione americana, 'The Huffington Post' nel suo sito elettronico, denunciando l'esacerbazione delle condizioni di vita nei campi di Tindouf.

“Il piano d'autonomia al Sahara finirà per prevalere grazie alla direzione del regno e nonostante le manovre concertate del Polisario e di Al-Qaëda nel Magreb islamico che mira ad ipotecare il futuro di tutta una regione'', sottolinea Elizabeth Blackney, in un articolo intitolato: ''Della primavera araba all'inverno del Sahara''.

Di fronte alla promessa dell'iniziativa marocchina d'autonomia, il `Huffington Post' oppone la minaccia che fanno incombere Polisario ed Aqmi sull'Africa del Nord e Sahel, denunciando la deviazione dell'aiuto umanitario da parte dei dirigenti dei separatisti, “al dispetto delle necessità delle popolazioni che pretendono di proteggere''.

La collusione tra questi due gruppi si manifesta attraverso ''le attività illecite e spesso criminali'', alle quali si dedicano al Mali ed in Mauritania, che suscita le più grandi preoccupazioni della Comunità internazionale, nota il giornale americano.

Il `Huffington Post' ricorda, in questo contesto, un recente studio del think-tank US Carnegie Endowment for Peace che ha informato che questa collusione tra il Polisario e l'Aqmi è portatrice di ''un'instabilità profonda in tutta la regione''.

La congiunzione d'interesse tra Aqmi e Polisario costituisce la matrice di un'organizzazione terroristica alle conseguenze ''incalcolabili'' per la stabilità e la sicurezza di un insieme geografico andando dal Magreb alle grandi dimensioni del Sahel, richiama all'attenzione questa relazione.

''La franchigia dell'Aqmi nella regione del Sahel opera instancabilmente al consolidamento dei loro legami con i trafficanti di droghe nei campi di Tindouf che si sono infiltrati ad un'ampia scala reclutando una gioventù frustrata e senza illusione'', sottolineano il documento.

Lo studio di questo centro prestigioso di riflessione con sede a Washington rileva, a questo proposito, che ''l'implicazione dei giovani Sahraoui nel traffico di droga nella regione è diventata una realtà fastidiosa'', rilevando che questa gioventù “è sempre più isolata socialmente, manca d'orientamento, e non dispone di nessuna prospettiva futura ''.

Il `Huffington Post' nota, d'altra parte, che qualsiasi sostegno al Polisario non è in realtà che ''il sostegno di un'organizzazione che opera attivamente a deviare gli aiuti destinati ad una popolazione privata ostinandosi in modo cinico da prolungare la sua sofferenza''.




Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com









martedì 28 febbraio 2012

Clinton ha rinnovato il sostegno di suo paese per una soluzione pacifica e concordata della questione del Sahara e loda la proposta d’autonomia


Clinton ha rinnovato il sostegno di suo paese per una soluzione pacifica e concordata della questione del Sahara e loda la proposta d’autonomia


27/02/2012










La signora Hillary Clinton, segretario di Stato americano degli Affari Esteri,ha rinnovato la domenica aRabat e conferma la stabilità della posizione dell'amministrazione americana sulla questione del Sahara e l'integrità territoriale del Regno del Marocco rinnovando il sostegno del suo paese per una soluzione politica negoziata e concordata sotto gli auspici delle Nazioni Unite.






Clinton ha detto durante una conferenza stampa a seguito dei colloqui avuti con il suo omologo marocchino, Sig. Saad Eddin ottomani che gli Stati Uniti avrebbero "sostenere una soluzione pacifica, e gli Stati Uniti sono rimasti stabili nella loro posizione non cambiata", sottolineando che il progetto di auto-governo proposta dal Marocco per porre fine al conflitto artificiale, è stato il più serio e credibile .






Ha aggiunto: "Noi sosteniamo i negoziati, ed incoraggiamo le parti a trovare una soluzione politica è appropriata", invitando il Marocco e l'Algeria per accelerare a tenere una riunione bilaterale di dialogo, sostenendo che gli interessi dei due paesi si trovano nella cooperazione in tutti i campi.






Il ministro degli Esteri del Marocco con il suo omologo degli Stati Uniti durante una conferenza stampa dopo i colloqui






Clinton ha detto che gli Stati Uniti "si impegnano al partnership con il Marocco dal 1977", sottolineando che la cooperazione maroco-americana è riuscita in molte aree della formazione economica e militare e combattimento del terrorismo.






La signora Clinton è in visita al Marocco nel quadro del rafforzamento della serie di riunioni di consultazione tra funzionari dei due paesi, al fine di rafforzare le eccellenti relazioni esistenti tra il Regno del Marocco e gli Stati Uniti d'America, e per rafforzare il partenariato strategico che unisce i due paesi e scambiare opinioni su questioni regionali ed internazionali di interesse comune.






















Fonti:






Il portale politico del Sahara occidentale:


www.corcas.com


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martedì 3 gennaio 2012

Il Mali accusa il Polisario di utilizzare il suo territorio per rapimenti e traffico di droga (AFP)




Il Mali accusa il Polisario di utilizzare il suo territorio per rapimenti e traffico di droga (AFP)



28/12/2011










Il Mali " prende le sue distanze" con il Polisario, accusandolo in particolare di " utilizzare il suo territorio per eliminazioni e traffico di droga e che sospetta Sahraoui di collusione con Al-Qaïda al Maghreb" , riporta, martedì, l'Agenzia France Presse (AFP).






Il Mali è " in rabbia contro il Polisario" , ha indicato una fonte vicina al governo maliano, citata dall'agenzia.






Da due anni, " il Mali non riconosce più di fatto RASD", tiene a ricordare Moctar Diallo, il professore di diritto all'Università di Bamako, citato dall'agenzia, aggiungendo che il Mali ritiene che " occorre piuttosto sostenere il piano dell'ONU" sulla questione del Sahara.


" Due giovani sahraoui sono implicati nel rapimento di due francesi a Hombori " nel Nord-est del Mali, in fine novembre 2011, indica un documento dei servizi di sicurezza del Mali, consultato dall'AFP.


Il documento intitolato " Al-Qaïda nei campi del Polisario" , aggiunge che " il Mali ha anche la prova che gli elementi del Polisario sono implicati in un traffico sotto-regionale di droga".


Il documento dei servizi maliani evoca " due Sahraoui implicati" in quest'abduzione, derivati dai campi di Tindouf, in Algeria, e che " sono stati sedotti dalla leggenda di Hakim Ould Mohamed M' Barek alias Houdheifa, grande figura del settore Polisario dell'AQMI" , riporta l'agenzia.


Secondo Oumar Diakité, un responsabile di Sicurezza maliana, " AQMI si sistema ovunque, in Algeria, in Mauritania ed in Mali ma (essa) ha le sue ramificazioni nelle file del Polisario. Intermediari vi sono stati reclutati" , prosegue la stessa fonte.


Ufficiali maliani inoltre hanno recentemente affermato che tre europei rapiti il 23 ottobre in campi di Tindouf, nel sud-ovest dell'Algeria, sono stato con la complicità del " settore sahraoui" dell'AQMI, secondo la stessa fonte, che ricorda che Bamako ha recentemente " denunciato l'entrata illegale" sul suo territorio di uomini armati derivati dal Polisario per uccidere un uomo e togliere molti altri, qualsiasi imputato " a torto " , secondo lui, da parte del Polisario di avere partecipato al rapimento dei tre umanitari occidentali.


" É la seconda volta in meno di due anni che vengono da noi per creare il disordine. La prima volta, c'era per una storia tra trafficanti di droga (2010) nella quale (elementi del Polisario) erano implicati" , denuncia Amadou Diré, consigliere comunale a Timbuctù (nord del Mali).






Secondo osservatori, " Polisario ha cercato nell'operazione in Mali di recuperare gli ostaggi, ma soprattutto mostrare che non resta inattivo contro l'AQMI", indica l'agenzia, che ricorda che un nuovo incidente si è verificato tra le due parti la sera del 24 dicembre con " l'espulsione" con la sicurezza maliana di otto giovani di questo movimento che vuole entrare in Mali da parte del Niger.


" Non avevano carte in norma. Occorre rispettare leggi in Mali soprattutto quando ci si viene a farsi propaganda dubbiosa", ha dichiarato all'AFP, un ufficiale di polizia maliana, Moussa Koly.


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